DESTITUITA DILMA, SUBENTRA TEMER.
OBIETTIVI: STABILITÀ, INVESTIMENTI E FIDUCIA
 
 
 
 

Il 31 di Agosto l'atto finale: a conclusione del processo di impeachment il Senato ha destituto la Presidente Dilma Rousseff, il cui governo statalista si era contraddistinto per espansione della spesa pubblica, controllo governativo delle imprese pubbliche, partnership coi Paesi in via di sviluppo.
Con il neo-Presidente Michel Temer entra invece in campo una squadra di governo liberista, fautrice di politiche di stabilità, controllo della spesa pubblica, libero mercato e partnership internazionali coi Paesi sviluppati. Con l'obiettivo ultimo di attrarre investimenti per far decollare l'economia.

 
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di Fabio Moro, titolare di BSO Brasil

 

Caro lettore,

ha fatto il giro del mondo la notizia della destituzione di Dilma, approvata il 31 agosto scorso dal Senato brasiliano con una maggioranza superiore ai 2/3, a conclusione di un processo di impeachment che resterà uno tra i più rilevanti fatti nella storia del Brasile.

Al posto della "Presidenta" è subentrato in via definitiva Michel Temer, fino a quel momento Presidente meramente interinale.

L'avvicendamento è avvenuto sulla base delle regole costituzionali secondo cui in caso di impeachment di un Presdiente della Repubblica subentra il suo vice, che nel caso era appunto Temer.
Il cambio di governo costituisce una vera e propria "rivoluzione" nella visione politico-economica del Brasile.

 

Governo statalista per governo liberale

Il governo di Dilma Rousseff - che aveva nell'università Unicamp di Campinas il polo universitario simbolo - aveva prodotto la c.d. "nuova matrice economica", caratterizzata da un ampio interventismo statale, elevata espansione della spesa pubblica nonché orientamento a stringere accordi e alleanze con i Paesi in via di sviluppo piuttosto che con quelli sviluppati.

Per contro il neo-insediato governo di Michel Temer è fautore di una politica diametralmente opposta: difende il libero mercato, il contenimento dei conti pubblici e la collaborazione politico-commerciale coi Paesi sviluppati.

La figura chiave del nuovo governo è il Ministro delle Finanze, il liberale Henrique Meirelles, con formazione accademica negli Stati Uniti (alla Business School di Harvard) ed ex Presidente della Banca Centrale brasiliana.

Questa linea di pensiero liberista ha come simbolo l'Università PUC (Pontifica Università Cattolica) di Rio de Janeiro.

Alla PUC ha studiato un'altra figura importante, Ilan Goldfanjin, che Temer ha nominato quale attuale Presidente della Banca Centrale, il cui team ha fin da subito chiarito il proprio rigore nella lotta all'inflazione.

La volontà di ridurre l'interventismo statale si constata anche nella BNDES, la Banca controllata dal governo creata per finanziare il settore privato.
Il BNDES, nato con finalità sociali (creare impiego e rendere più produttivi i settori ritenuti più strategici) ha in realtà lasciato vari dubbi. A sentire i detrattori, il potere pubblico l'avrebbe usata non di rado per finanziare con soldi pubblici grandi gruppi impresariali, legati in vari casi alla classe politica dirigente, senza crere vantaggi competitivi ma anzi distorcendo la libera concorrenza, diminuendo quindi produttività, competitività e qualità.

Ora il BNDES ha un nuovo volto: Temer ne ha infatti destituito il presidente Luciano Coutinho, legato all'Unicamp, sostituendolo con Maria Silva Bastos Marques, ricercatrice presso la PUC e nota come la "Donna da un milione di dollari", per via di un bilancio molto positivo consegnato al termine del proprio incarico di segretaria delle finanze presso il Municipio di Rio, come mai era accaduto nelle precedenti gestioni.

La nuova squadra di governo capitanata da Temer ha dunque un profilo "ortodosso", in linea con le aspettative dei mercati internazionali, con l'obiettivo di creare stabilità macroeconomica al fine di attrarre investimenti.

Appoggiato da questo team caratterizzato da una visione comune, Temer ha elaborato un programma conosciuto come "Un ponte per il futuro", con l'obiettivo di adottare un pacchetto di misure concrete. Proviamo a vederne qualcuna.

 

Riforma della Previdenza

La politica di alta spesa sociale sostenuta fino ad oggi ha causato un crescente indebitamento dello Stato. Peraltro il c.d. bonus demografico (boom di giovani adulti che costituiscono le forze fresche per il lavoro e per il sostentamento delle generazioni più anziane) si sta esaurendo.

La proposta  di una riforma della Previdenza preparata dal neo Governo sarà inviata al Parlamento già in questo mese, con una proposta d'innalzare l'età minima a 65 anni affiancata da un regime transitorio.

 

Le riforme microeconomiche

Le c.d. riforme microeconomiche hanno l'obiettivo di ridurre la partecipazione statale nelle imprese pubbliche.

La più significativa è quella che elimina l'obbligo di partecipazione di una quota nei consorzi per lo sfruttamento del "Pre-sal", il maggiore giacimento marittimo al mondo di petrolio situato al largo delle coste brasiliane.

Per l'estrazione del petrolio l'attuale legislazione brasiliana prevede infatti un bando per la costituzione di consorzi in cui partecipano compagnie petrolifere private internazionali insieme alla statale Petrobras, quest'ultima obbligatoriamente detentrice di almeno un 30% oltre che titolare di molti poteri di controllo sui partner.

Si tratta di affari milionari che non hanno dato il frutto sperato a causa della reticenza delle compagnie private a entrare in partnership con la Petrobras, che negli ultimi anni è stata pesantemente condizionata dalla mano pubblica e oggetto di svariate indagini per corruzione.

La proposta del governo Temer è appunto l'eliminazione di questi vincoli, concedendo molta più libertà ai privati intenzionati ad investire nell'estrazione petrolifera. La proposta di legge è già passata al Senato ed è in attesa di approvazione alla Camera.

 

Contenimento della spesa pubblica

Il Governo ha varato una misura molto importante anche sul lato della spesa: limitare la crescita delle spese pubbliche federali (cioé dei vari Stati e Municipi brasiliani). In particolare, il Governo non potrà ripassare agli Stati federali e ai Municipi più di quanto non abbia concesso l'anno precedente aumentato del'inflazione.

Sembra una proposta scontata, ma - in un Paese come il Brasile dove l'inflazione è notoriamente alta - non è così: per molto tempo la spesa pubblica ha seguito un aumento continuo e costante, ben oltre il limite dell'inflazione, senza alcun tipo di limitazione, crescendo in modo spropositato specialmente durante il mandato di Dilma.

La proposta del Governo invece prende la direzione contraria: si tratta dunque della prima inversione di tendenza dopo decenni di controllo dell'evoluzione della spesa pubblica.

 

Infrastruttura

L'idea di fondo del pensiero del neo-governo è che l'unico modo per far ripartire l'economia non viene né dai consumi nè dall'indebitamento, ma da una manovra di contenimento della spesa pubblica e dall'attrazione di investimenti.

Il Ministro Meirelles - in merito a quest'ultimo punto - ha annunciato che l'investimento totale in progetti di infrastruttura sarà di circa 270 miliardi di dollari, cifra da capogiro che sarà utilizzata nei più svariati settori tra cui gas & oil, energia elettrica, telecomunicazioni, trasporti, strade, reti sanitarie, ferrovie, aeroporti, porti e mobilità urbana.

 

Proclama al Mondo

Non é un caso che - nel suo primo viaggio internazionale da Presidente in Cina (dove si è tenuto il vertice dei G20) - Temer abbia espresso davanti al Mondo i temi del suo programma: stabilità economica, controllo dell'inflazione, ritorno della fiducia tra gli imprenditori brasiliani, politiche di attrazione degli investimenti stranieri, meno Stato, più mercato, ripresa della crescita.

 
Peraltro nel viaggio in Cina, Temer - nel corso delle riunioni bilaterali - ha discusso personalmente anche con Matteo Renzi alcuni punti come l'attrazione di investimenti italiani in Brasile, oltre a manifestare solidarietà per il terremoto. In precedenza Renzi aveva visitato il Brasile all'apertura dei giochi olimpici, approfittando dell'occasione anche per visitare la comunità italiana di San Paolo.