UNA SENTENZA DEL SUPREMO TRIBUNALE
RENDE PIU' COMPETITIVE
LE ESPORTAZIONI IN BRASILE

 
 
 
 

Il Supremo Tribunale Federale, la massima autorità giudiziaria brasiliana, ha deciso che l'ICMS (l'IVA brasiliana) dev'essere esclusa dalla base di calcolo di due imposte che gravano sugli acquisti.
Ne trarranno vantaggio tutte le imprese brasiliane che comprano merce, comprese quelle importatrici. Ne beneficierà di conseguenza anche chiunque esporti in Brasile, in quanto i prodotti comprati dagli importatori - diminuendo la tassazione da pagare al momento dello sdoganamento - saranno più competitivi.

 
 


(il Supremo Tribunale Federale brasiliano)

 
 
di Fabio Moro, titolare di BSO Brasil
 
Caro Lettore,
tra le imposte che pagano i compratori brasiliani - e quindi anche i potenziali importatori di merce straniera - vi è innanzitutto l'ICMS (Imposta sulla Circolazione delle Merci e Servizi), che a grandi linee corrisponde alla nostra IVA.
Ma oltre all'ICMS, vi sono altre imposte da versare, due in particolare, chiamate PIS (Programma di Integrazione Sociale) e COFINS (Contribuzione per il Finanziamento della Sicurezza Sociale). Si tratta di due contributi pagati dalle imprese compratrici di tutti i settori finalizzate a finanziare la Previdenza sociale e l’Assicurazione contro la disoccupazione.
Quindi il costo complessivo della merce acquistata è dato tra l'altro dalla somma del valore della merce, di ICMS, PIS e COFINS (oltre che del dazio nel caso in cui l'acquirente sia un importatore).
Ora l'anomalia consisteva nel fatto che il Governo considerava come elementi della base imponibile per calcolare PIS e COFINS non solo il valore della merce, ma anche la stessa ICMS.
In altri termini, per calcolare la base imponibile di un'imposta si utilizzava un'altra imposta. Si trattava dunque di una vera aberrazione, contraria alla Costituzione brasiliana oltre che al buon senso, in quanto le imposte si calcolano sul fatturato, non certo su altre imposte.


L'intervento del Supremo Tribunale Federale
Nel marzo scorso, dopo annose critiche e innumerevoli reclami giudiziari, sulla questione si è finalmente pronunciato il Supremo Tribunale Federale (STF), la massima autorità giudiziaria brasiliana, decidendo che il Governo non può includere l’ICMS nella base imponibile per calcolare PIS e COFINS.
La questione era in discussione nel STF da quasi vent'anni e costituisce quindi una storica decisione.
La caratteristica della sentenza della massima autorità giudiziaria brasiliana è che essa avrà efficacia giudiziaria erga omnes. Spiegato in termini semplici, ciò significa che qualsiasi giudice del Brasile, al quale un'impresa compratrice (anche importatrice) volesse far valere il diritto di escludere l'ICMS dalla base imponibile di PIS e COFINS, dovrà seguire l'orientamento del Supremo Tribunale e quindi dare ragione all'impresa ricorrente.
Secondo quanto comunicato dalla Segreteria del STF, oggi almeno 10.000 processi sono sospesi nel Paese in attesa della decisione del Supremo Tribunale sul tema.
Prima della sentenza del STF, tutti questi processi attualmente sospesi non avrebbero avuto ripercussioni generali se fossero stati definiti con una sentenza. Cioé l'efficacia della sentenza sarebbe stata vincolante solo per la situazione specifica portata davani al tribunale specifico dove era stata instaurata la causa.
Oggi invece, la sentenza del Supremo Tribunale - essendo la massima autorità giudiziaria del Brasile (un po' come la Corte Costituzionale italiana) - mette fine alle discussioni e tutti i giudici dovranno rispettarne la decisione.


Da quando la sentenza del Supremo Tribunale avrà effetto?
La decisione del STF è sì vincolante per tutti i giudici ma non produce effetti immediati. Ciò perché la sua entrata in vigore dipende dai ricorsi che saranno presentati dal Governo, i quali dovranno stabilire la modulazione degli effetti della decisione.
A fronte della pressione di vari contribuenti che pretendevano che gli effetti dell'esclusione fossero immediati, la "Receita Federal" si è pronunciata con una Risoluzione pubblicata il 4 aprile scorso, stabilendo che in assenza di una specifica norma di legge che regoli l'esclusione dell'ICMS dalla base di calcolo di PIS e COFINS, questi due tributi continueranno intanto a considerare come elementi della propria base imponibile l'ICMS.
In tal modo, il contribuente intenzionato a beneficiare degli effetti della decisione proferita dal STF dovrà agire davanti a un tribunale ordinario, sollecitando il pagamento indebito per la parte di PIS e COFINS non dovuta (cioè quella calcolata appunto sull'ICMS).
Nel frattempo rimane sospesa la questione circa il momento iniziale a partire dal quale cominceranno a decorrere gli effetti della sentenza.
Alla luce di tutto ciò, l'opinione prevalente ritiene che l'effettiva esclusione dell'ICMS dalla base del calcolo di PIS e COFINS non entrerà in vigore prima del 2018.


Gli effetti della sentenza per Governo, consumatori e imprese.
Ovviamente il grande pregiudicato di questa sentenza sarà il Governo, che perderà un'entrata tributaria importante.
Secondo le stime dello stesso Governo, la "Receita Federal" – l’organo del Ministero delle Finanze che riscuote le imposte – cesserà di raccogliere 250 miliardi di reais (circa 70 milioni di euro) per effetto della decisione del STF.
D'altra parte le imprese, pagando meno tasse per effetto dell'esclusione dell'ICMS dalla base imponibile di PIS e COFINS, potranno vendere la loro merce a prezzi più bassi: imprese e consumatori insomma ne usciranno beneficiati.
In un'intervista rilasciata al giornale "o Globo", l'avvocato Vinícius Jucá, professore di diritto tributario della FGV, conferma che la decisione del STF di escludere l’ICMS dalla base imponibile di PIS e COFINS, può comportare una caduta dei prezzi per i consumatori.
Ciò sarebbe vero specialmente nei settori in cui c’è molta concorrenza e in cui il margine di guadagno è molto stretto, come nel segmento del food & beverage. Secondo l’avv. Jucá, “nei mercati con molta concorrenza, c’è sempre l’opportunità di ridurre il pagamento delle imposte e gli imprenditori utilizzano questo margine per abbassare i prezzi dei loro prodotti e quindi guadagnare mercato”.


Gli effetti indiretti per le imprese esportatrici italiane
Da ultimo la sentenza del Supremo Tribnale avrà un effetto benefico anche sulle imprese importatrici brasiliane, che sono pur sempre acquirenti di merce seppur straniera.
Ciò significa che le aliquote di PIS e COFINS che l'importatore dovrà pagare allo sdoganamento della merce saranno un po' più basse rispetto ai valori attuali, considerando che esse si calcoleranno solo sul fatturato (valore della merce, più trasporto, più assicurazione sul trasporto) e non più anche sull'ICMS.
Questo costituisce ovviamente un beneficio seppur contenuto per chi esporta in Brasile, in quanto la propria merce sarà immessa sul mercato brasiliano a un prezzo finale più competitivo rispetto a quello praticato attualmente.