CON MACRON PRESIDENTE DELLA FRANCIA,
PIÙ VICINO L'ACCORDO TRA MERCOSUR E U.E.
PER ELIMINARE I DAZI D'ENTRATA IN BRASILE

 
 
 
 

La Francia, grande produttore agricolo storicamente incline a tutelare i propri agricoltori anche con misure protezionistiche, ha sempre mostrato resistenza alla chiusura dell'accordo di libero scambio tra Unione Europea e Mercosur.
Oggi, con l'elezione del neo-presidente Emanuel Macron - europeista, pragmatico e liberale - le possibilità di concludere l'accordo si fanno sempre più reali.

 
 
 
 
di Fabio Moro, titolare di BSO Brasil
 
Caro Lettore,
le elezioni degli ultimi tempi che hanno proclamato i Presidenti di alcuni tra i Paesi maggiormente rilevanti sulla scena internazionale tocca in modo significativo anche il Brasile.
Dopo Theresa May, l’attuale presidente inglese che ha reso operativa la Brexit, e dopo le elezioni americane di Donald Trump, di cui si sono già analizzati gli effetti sulle importazioni e gli investimenti stranieri in Brasile, è arrivata l'ora della Francia.

 

L'impatto delle elezioni francesi
sui negoziati tra Mercosur e Unione Europea
Appena confermata l’elezione di Emanuel Macron come Presidente della Francia, nella domenica pomeriggio del 7 maggio scorso, il governo brasiliano non ha mancato di commemorare.
Il presidente Temer si è complimentato con il politico francese per la vittoria e il Ministro delle Relazioni Estere, Aloizio Nunes ha divulgato una nota d’auguri.
Tra le ragioni di tanta euforia, il Ministero degli Esteri reputa che Macron aiuterà le negoziazioni dirette all’accordo di libero scambio ta il Mercosur (Brasile, Argentina, Utuguay e Paraguay) e l'Unione Europea.
Per intendersi: libero scambio significa reciproca progressiva riduzione (sino alla completa eliminazione almeno in vari settori e prodotti) dei dazi d'importazione.
Se Marine Le Pen, la candidata oggi sconfitta, avesse vinto le elezioni francesi, l’accordo sarebbe rimasto in secondo piano. Più in generale, com'è noto, le chance della Francia di rimanere nell’Unione Europea con Macron sono ben maggiori di quelle che si sarebbero avute con Marine alla presidenza, la quale aveva dichiarato di voler uscire dalla zona Euro in caso di vittoria.
Secondo il presidente dell’Istituto di Relazioni Internazionali e del Commercio Estero, Rubens Barbosa, il neo-presidente Macron, di matrice liberale, faciliterà le negoziazioni tra i due blocchi.
In ogni caso il quadro sarà definitivamente più chiaro soltanto dopo le elezioni in Germania, previste per il prossimo settembre.

L'apertura di Macron rispetto al conservatorismo francese nell'ambito del settore agricolo
Come ben illustra anche il vice-presidente del Centro Brasiliano di Relazioni Internazionali, Luiz Augusto de Castro Neves, nelle negoziazioni tra Mercosur e U.E., la posizione francese rispetto alla politica agricola europea ha sempre costituito un ostacolo al dialogo.
In altri termini la Francia è sempre stata incline a proteggere fermamente i propri agricoltori, rispetto ai quali l'apertura ai prodotti agricoli del Mercosur potrebbe costituire una minaccia significativa.
I precedenti storici non mancano.
Per fare un esempio, la Francia ha sempre espresso le proprie remore per quanto riguarda il commercio di carne. In effetti se l’accordo Mercosur-U.E. andasse a buon fine si prevede un aumento del 70% di importazione dall'area del Mercosur di carni bovine (e del 25% di pollame) in Europa. Tale incremento potrebbe avere ripercussioni sul mercato europeo di questo settore, già in difficoltà negli ultimi anni a causa della crisi economica.
Altro caso: l’anno scorso la Francia, insieme ad altri dodici stati membri – Polonia, Austria, Grecia, Irlanda, Ungheria, Romania, Lituania, Estonia, Lettonia, Cipro, Slovenia e Lussemburgo – ha protestato fermamente contro l’intenzione di Bruxelles di ridurre le quote di importazione e le tariffe doganali per le merci cosiddette “sensibili” provenienti dal Mercosur. L’ostruzionismo della Francia a quel tempo aveva contribuito a impedire la formalizzazione della proposta al Mercosur.
Ben più conciliativa appare invece la posizione di molti altri Stati europei, a partire dall'Italia. Il nostro Paese, insieme a Spagna, Germania, Portogallo, Svezia e Regno Unito (quest'ultima oggi poco rilevante a causa dell'uscita dall'Euro) ad esempio rimase contrariato dalla posizione francese.
Questi Stati presentano una minore tradizione di produzione agricola rispetto alla Francia e ad altri Paesi con forte produzione agricola.
Di fatto l'Italia e gli altri Stati membri menzionati si sono sempre dimostrati ben più interessati ad aumentare le importazioni dai Paesi del Mercosur.
L'insediamento dell'attuale governo francese - grazie al pensiero politico del suo neo-presidente ben più morbido dei suoi predecessori e dei suoi avversari in tema di commercio internazionale - costituisce dunque un'altra tappa importante verso la conclusione di un accordo tra i due blocchi, che - quando avverrà - favorirà di molto le PMI italiane intenzionate ad esportare in Brasile.

 
Il giorno 5 maggio, BSO BRASIL ha partecipato a San Paolo all’evento “Settimana dell’Unione Europea in Brasile: un sguardo sul futuro”, presso la Fiesp (Confederazione delle Industrie di San Paolo)

All'evento – che ha trattato lo stato dei lavori delle negoziazioni tra Mercosur e Unione Europea – hanno preso la parola vari rappresentanti politici e alti funzionari, tanto brasiliani quanto europei.
Il presidente della Fiesp, Paulo Skaf, ha dichiarato di aver sempre avuto una posizione favorevole a un accordo con l’Unione Europea.
Il presidente di Eurochambres in Brasile (l’Associazione delle Camere di Commercio d’Europa), Nils Grastrom, ha sottolineato la volontà di proseguire col negoziato, concentrandosi soprattutto sull’innovazione e sul trasferimento di tecnologia.
Il Capo della Divisione dele Negoziazioni Commerciali con l’Europa e il Nord America del Ministero brasiliano degli esteri, Paula Aguiar Barbosa, há sottolineato come
"tra i vari negoziati aperti dal Brasile con vari Paesi e altri blocchi del Mondo, quello con l’Unione Europea si trova allo stato più avanzato".